Casualmente mi è capitato sotto gli occhi l’ etichetta di un paio di skinny e scopro la scritta…..”contiene parti non tessili di origini animali”…..sono rimasta traumatizzata!! Come possono dei jeans contenere parti animali?
Da qui ho cominciato un’ indagine per capire cosa c’ entrano i miei skinny appena acquistati con parti animali..? Li ho comprati da una nota azienda e ne ho almeno altri 2..cosa posso fare? Ormai ce li ho, non li posso buttare….ma io voglio capire il perché e come funziona questa cosa..e cerco la parte non tessile..di origine animale.
Dopo alcune ricerche ho capito che
gli animali coinvolti nell’ industria della moda sono moltissimi e non solo la pelliccia di molti animali viene utilizzata bensì anche pelle, piume, lana, seta. Oltre a pellicce, pelli, piume e fibre animali, nell’industria dell’abbigliamento si trovano altri materiali di origine animale come per esempio gli scarti di macellazione, corna e ossa, ma anche l’avorio e la madreperla utilizzati per produrre bottoni, fibbie e altri accessori.
Ho anche capito che molte pellicce vengono lavorate con alcune sostanze tossiche e cancerogeni. Anche un piccolo inserto di pelliccia può dunque essere un potenziale rischio per la salute delle persone che, indossandolo quotidianamente, si espongono a sostanze chimiche.
Inoltre è venuto alla luce con una ricerca della LAV , che grossi nomi della moda hanno diffuso abiti intaccati da veleni chimici , tra cui maglie, jeans, scarpe e intimo, anche su capi per bambini e adolescenti.
Oggi,
sono molte le aziende che scelgono di non utilizzare materie prime di origine animali, per le loro collezioni di moda. Ed è possibile per noi consumatori indossare capi realizzati con materiali innovativi che rispettano gli animali e l’ ambiente.
La moda non deve essere solo estetica ma anche etica e sostenibile.
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